Chirurgia Estetica
Oggi si parla molto di Chirurgia Estetica, ma cosa è e quale è la sua essenza? Che differenza c’è con la chirurgia plastica ricostruttiva?
Cercherò di rispondere in maniera chiara e schematica alle domande in questa sede, poi per ulteriori approfondimenti pratici potete consultare il Sito di Chirurgia Plastica Estetica.
La chirurgia estetica corregge i difetti evolutivi di determinate parti del corpo e del viso. In pratica il limite tra chirurgia estetica e chirurgia ricostruttiva non esiste, l’esempio chiarificatore sono le sindromi cranio facciali, i cui trattamenti vengono considerati ricostruttivi a tutti gli effetti anche se le osteotomie utilizzate servono fondamentalmente per migliorare l’estetica del viso deformato dalle sindromi congenite di cui sono portatori i pazienti e non la funzionalità del viso, per questo la chirurgia estetica è allo stesso tempo ricostruttiva e viceversa. Da questo spunto facciamo una ulteriore considerazione e cioè che non esiste il chirurgo estetico senza una base di chirurgia plastica ricostruttiva alle spalle.
Le aspirazioni del chirurgo plastico al pari dello scultore, del pittore e del poeta sono la ricerca della bellezza come fonte di libertà senza limiti
Secondo il mio modesto parere la gerarchia dei valori da prendere in considerazione quando si parla di chirurgia estetica sono in ordine decrescente: la preservazione della vita, la riabilitazione della funzione, finalmente il miglioramento dell’estetica. Per far si che questi punti si concretizzino occorre che il chirurgo segua sempre alcuni principi di base: uso di tecniche non traumatiche, uso di strumentario specifico ed adeguato ai singoli interventi, dominanza totale della tecnica scelta ed utilizzazione di materiale appropriato e con questo mi riferisco alla buona qualità dei fili di sutura e ancora delle protesi e degli impianti per citare alcuni esempi tornati di attualità negli ultimi tempi con lo scandalo delle protesi mammarie al silicone PIP.
La chirurgia estetica sicuramente presenta un coinvolgimento con l’arte in generale ma presenta una grande limitazione rispetto all’artista che lavora in atri campi: la limitazione dovuta ai limiti anatomici (per i più tecnici e informati leggasi “deficit circolatori”). Questa limitazione tuttavia mette le nostre aspirazioni al pari dello scultore, del pittore e del poeta che come noi cercano la bellezza come fonte di libertà senza limiti.