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Mastoplastica Additiva Ascellare per ricostruzione seno

Mastoplastica Additiva Ascellare: miglior opzione per le pazienti ad alto rischio

  |   Chirurgia Estetica, Mastoplastica Additiva, News Chirurgia Plastica   |   No comment

Una tecnica fino ad oggi ad uso esclusivo della chirurgia estetica cioè la Mastoplastica Additiva Ascellare,  è stata recentemente utilizzata per la ricostruzione del seno nel tumore alla mammella.

Una recentissima ricerca uscita a Dicembre 2014 sul “Journal of Plastic, Reconstructive and Aesthetic Surgery” è infatti probabilmente destinata ad aprire nuovi scenari nell’ambito della ricostruzione del seno dopo mastectomia, ancora una volta a riprova che il limite tra chirurgia ricostruttiva e  chirurgia estetica non esiste. Questo studio rivela che la mastoplastica additiva ascellare (detta anche transascellare)  in pazienti portatrici di mastectomia con tessuti compromessi ad esempio a causa della radioterapia, risulta essere più sicuro per inserire le protesi rispetto agli accessi anteriori, attraverso la cicatrice realizzata per l’asportazione del tumore. Seguendo il presente studio quindi si aprirebbero scenari futuri in cui vi sarà un aumento delle indicazioni sull’uso degli espansori con successiva sostituzione di  protesi mammaria definitiva,  a scapito di interventi altamente demolitivi  e sfiguranti come la trasposizione del lembo del muscolo retto dell’addome (TRAM) o del muscolo grande  dorsale, che attualmente rappresentano l’unica risorsa per la ricostruzione di mammelle asportate a causa di carcinomi molto aggressivi o trattate tardivamente.

Inoltre lo studio rivela che la tecnica di mastoplastica additiva transascellare per le procedure di sostituzione dell’espansore con la protesi definitiva nelle pazienti ad alto rischio è una opzione sicura ed efficace,  probabilmente da preferire all’approccio standard realizzato per via anteriore.

Andando nello specifico dello studio realizzato da un  team di chirurghi plastici del General Hospital, nel Massachusetts,  questa ricerca ha coinvolto un gruppo di pazienti , di età media di circa 50 anni con molteplici fattori di rischio per la situazione del tessuto mammario altamente compromessa a causa di fattori anatomici, aggressività del tumore e conseguente demolizione chirurgica e radioterapia sulla area coinvolta. Per il posizionamento della protesi definitiva dopo utilizzo dell’espansore è stata utilizzata una incisione ascellare standard di 4 cm e la tecnica ha avuto esito positivo in tutte le pazienti trattate. Le incisioni sono guarite senza deiscenza, non ci sono stati casi di infezione o di sieroma. Le dimensioni medie dell’impianto utilizzato sono state di 360 cc e tutte le pazienti sono state seguite per più di due anni dopo l’intervento. Non ci sono stati casi di estrusione dell’impianto o  contrattura capsulare al punto da richiedere un  re intervento. Non ci sono stati infine casi di linfedema.

Mi preme dunque fare alcune considerazioni finali in quanto personalmente fautore della mastoplastica additiva ascellare in ambito estetico praticamente da sempre: questo studio a parer mio dimostra ciò che sostengo da anni, ossia la indiscussa superiorità di questo approccio rispetto a tutti gli altri approcci disponibili  in ambito di mastoplastica estetica, in cui la mastoplastica additiva ascellare si dimostra più sicura proprio dove molti colleghi ravvisano il potenziale pericolo, cioè la possibilità di ematomi post operatori  per l’impossibilità, a loro dire, di effettuare una buona emostasi intra-operatoria. Bene, posso asserire pubblicamente senza timore di essere smentito dalle mie pazienti, che in più di 10 anni di quasi esclusivo utilizzo della mastoplastica additiva transascellare, ho avuto un solo caso di ematoma (a dispetto di percentuali statistiche che arrivano al 3% l’anno di casi di ematoma),  al punto da richiedere un re intervento nelle ore immediatamente successive all’intervento di inserimento delle protesi mammarie, per altro si era trattato di un ematoma atipico in zona ascellare per rottura spontanea di una piccola arteriola dell’ascella, che ha richiesto una revisione  chirurgica. Allo stesso modo problematiche comuni degli altri accessi vengono minimizzate con questa tecnica e il recupero postoperatorio è più rapido e meno doloroso. Per saperne di più sulla mastoplastica estetica in generale potere consultare l’articolo sulla mastoplastica additiva

Bibliografia: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25127109

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